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Luglio e la voglia di ferie si fa sempre più...Vespa!


Eccomi quindi a raccontarvi le gloriose gesta...no dai caliamo i termini, limiterò il racconto ai tratti salienti di quella che è stata la gita sociale estiva "due giorni" del nostro amato Club sperando di non annoiarvi troppo!

Sabato 08 ore 06.45, lo scenario di partenza torna ad essere Piazza Sordello, i protagonisti sono 19, tra le fila annoveriamo soci Vespisti purosangue, immancabili, nelle cui vene non scorre sangue ma miscela e una coppia "special guest" (per usare un termine molto fashion) ovvero Remo e Mariangela, cari amici del Vespa Club Piubega.
Alla partenza, il saluto del Presidente al gruppone e la "benedizione" (vedasi foto) ai due capi-banda Claudio e Pietro.
Capitano di Borgata sempre Lui, il Luppi (o Lupen per lo scrivente) a dettare tempi e ritmi della crociera. Ma cosa farebbe Lui senza l'altra metà della mela, ovvero il "Referente" per antonomasia, il Pietro, con l'immancabile giubbetto alta visibilità? Testa e coda, in mezzo un gran bel gruppo, tutti smaniosi di macinare chilometri in allegria, tutti solidali uno con l'altro, una gran bella squadra insomma.
Pronti, via! Il più velocemente possibile per evitare la gran calura della pianura padana delle ore centrali e giungere poco dopo le 11 già sulle sponde del Lago di Como, più precisamente il ramo di Lecco. Che meraviglia, e che soave brezza! Fermata d'obbligo sul lungolago per immortalare il paesaggio ed ossigenarsi i polmoni prima di iniziare la risalita del lago per giungere all'Orsa Maggiore, il locale scelto dal Capitano per rifornire di calorie i famelici Vespisti.
In odore di Valtellina, un antipasto di bresaola e sciatt su misticanza ed un primo di agnolotti di grano saraceno ripieni di carne per chiudere con semifreddo e caffè il tutto servito in una veranda prospicente lago.
Il tour è poi proseguito costeggiando tutto il lato del lago per soffermarsi un attimo, per un doveroso inchino di fronte alla fabbrica storica di un altro simbolo delle due ruote italiane, Moto Guzzi, a Mandello sul Lario, ora divenuta sede museale.
Risaliti fino a Colico abbiamo abbandonato il lago per entrare in Valtellina con la meta di Sondrio come tappa pomeridiana.
Nella piazza centrale della cittadina, un aperitivo dissetante davanti al Grand Hotel della Posta e al monumento di Garibaldi e ciak, altro scatto del gruppone.
Ci attendeva ora il Passo dell'Aprica, facile, godibile e molto panoramico. Nell'omonimo paese, tutti sotto all'Arco a suggellare l'arrivo, chi ne ha approfittato per acquistare l'adesivo e toppa ricordo, e poi dritti all'Hotel Posta per trascorrere la notte e fare riposare i "destrieri" al sicuro.
Assegnazione delle camere in men che non si dica (accoppiamenti già predisposti dal Referente, singole per i Senatori, doppie per le coppie anche di fatto 😅😂 e triple per i "casinisti" o meglio per i buon temponi).
Tutti sotto la doccia e, tac, primo inconveniente, da definire in fin dei conti "rinfrescante e tonificante" dopo i tanti chilometri sulla sella.
Prima di cena, nel bel giardino estivo dell'Hotel, ci è stata offerta una Bollicina di Franciacorta, per poi accomodarci a tavola.
Nemmeno da dire, ma lo dico e lo sottolineo, menù tutto rigorosamente tipico valtellinese, dall'antipasto al dolce ovvero: sciatt con cicoria, tris di bresaole della valtellina (cervo, manzo e slinzega), pizzoccheri dell'Accademia del Pizzocchero di Teglio, un piatto da 1000 e una notte!! Per continuare con taglieri di formaggi tipici abbinati al vino rosso "Clandestino" (un nebbiolo della zona) chiudendo in bellezza con una fetta di bisciola accompagnata da gelato alla crema di Braulio. Cosa chiedere di più? Beh un caffè e una grappa!
Una cena degna di tale nome in un contesto tranquillo e familiare.
Dopo cena giusto due passi per assaporare appieno la frescura della montagna e poi nanna perché l'indomani era vicino e ci attendevano altri chilometri di salite fino al Passo del Tonale.

Ahimè in questo racconto c'è posto per una nota meccanicamente dolente: la Vespa di Barbara domenica mattina non ne voleva sapere di mettersi in moto, i nostri soci meccanici le hanno provate tutte ma il problema era irrisolvibile se non cambiando un componente della bobina, che purtroppo non avevamo...
Tra gli improperi di Guido e le varie santificazioni della Domenica, abbiamo dovuto salutare la Vespa di Barbara lasciandola nel garage dell'hotel.
Questa noia però non ha guastato troppo il clima del gruppo, Guido e Barbara sposi in Vespa e via! Passo del Tonale arriviamo!!
Breve sosta al Passo, e poi fino a Dimaro e giù Folgarida, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Breguzzo per giungere attorno alle 13 (bella tirata!) fino a Ponte Caffaro sullo sponde del Lago d'Idro per il pranzo "al Pescatore".
E sorpresona! Ad accoglierci il Presidentissimo Claudio con Cristina!
Giusto all'arrivo però altro guaio meccanico in vista, stavolta alla Vespa del buon Silvio, fumo, borbotti, perdita di giri...paraolio andato!
L'ottimismo e la fame ha però prevalso e ci siamo regalati un pranzo tutto a base pesce degno di nota per qualità e quantità. Svariati antipasti con diversi stuzzichini tipo zuppa calda di lago, trota marinata, trota all’arancia, trota affumicata con crostini e riccioli di burro, ciuffetto al persico. Come primo piatto dei superbi garganelli al persico e pomodorini e come secondo piatto filetti di persico fritti e ai ferri con patatine fritte. Degna conclusione di cotanto banchetto, uno squisito tiramisù!
Splendido momento conviviale in location altrettanto meritevole di nota, nella veranda entrava la brezza del lago, un vero toccasana prima di affrontare la rovente pianura padana che da lì a poco ci avrebbe aspettato a braccia aperte.
Costeggiato tutto il lago d'Idro giù in Val Sabbia tenendo d'occhio il buon Silvio e la sua Vespa "fumé" costretto a rallentare il passo per evitare il peggio. Nei dintorni di Salò io Nicola e Massimo abbiamo "perso" il gruppo per "scortare" il Silvio ed abbiamo preso un'altra rotta rispetto al road book per giungere comunque a Desenzano dove Nicola e Massimo hanno proseguito verso casa mentre Silvio si è diretto direzione Bande di Cavriana, ultima tappa ristoro e saluti per il gruppo. Nel mentre Pietro a Desenzano ha perso la bussola ed ha raggiunto in autonomia Bande.
Un'afa prorompente sebbene sotto le piante l'ha fatta da padrone ma noi siamo riusciti a suon di acqua tonica o birre a placare l'arsura.
Era l'ora del commiato, del "sciogliete le righe", dei ringraziamenti e delle pacche sulle spalle a tutti per l'ottima compagnia di questi 2 giorni trascorsi in allegria e spensieratezza nonostante le noie meccaniche occorse.

Forse il racconto è stato veramente lungo, spero non noioso, anzi spero che rileggendolo, per chi ha partecipato, possa rivivere i bei momenti trascorsi, e per chi solo legge, chissà magari venga invogliato a partecipare l'anno prossimo...

Ora le foto, tantissime, bellissime, grazie al nostro Super fotografo Alfio, e grazie a Voi, Vespisti, per aver creduto in noi, il tour operator "Claudio&Pietro".

Vi abbraccio 

Risi Pietro

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